MenaggioMenaggio si trova allo sbocco della Val Menaggina, nel punto in cui parte la biforcazione della statale Regina per Porlezza e la Svizzera. Santuario della Madonna della Pace - NobialloAlto sulla strada si nota il santuario della -Madonna della Pace-, eretto nel 1659 per celebrare la -pace dei Pirenei-, che pose fine alla trentennale guerra tra francesi e spagnoli, combattuta con alterne fortune anche da queste parti, con conseguenti gravi e insopportabili sacrifici per la popolazione. Caratteristico il campanile romanico pendente (sec. XIII), nel santuario si venera l’immagine di una Madonna dalla quale si dice che siano sgorgate le lacrime.Chiesa di Santo StefanoCostruzione secentesca, su precedenti edifici paleocristiani e romanici, a tre navate, fu affrescata nel 1899 dal Tagliaferri. Fiancheggiata da una torre campanaria ottocentesca, conserva una croce astile in argento del 1539, oltre a dipinti del Cinquecento e del Seicento, tra cui sopra l’altare della navata di sinistra una copia dell’affresco di Bernardino Luini la -Madonna con Gesù ed un angelo-, mentre l’originale fu ceduto ai francesi in cambio del trasferimento della prefettura da Tremezzo a Menaggio.Castello di MenaggioIl Castello di Menaggio è del X secolo e sorge sull’altura dominante il paese, a strapiombo sul torrente Senagra. Nel 934 viene concesso in feudo da Ugo di Provenza a Gerardo Castelli da Milano in segno di riconoscimento per la fedeltà dimostrata. In seguito il castello viene ampliato e con una merlatura a coda di rondine e il suo perimetro fortificato raggiungeva il lago.Nel corso della guerra fra Como e Milano, nel 1124 il Castello fu attaccato dai Comaschi, e i Menaggini opposero resistenza nella torre campanara. Il Castello andò distrutto nel 1523 dalle Leghe Grigie dei Grigionesi che portarono sul Lario il protestantesimo. Villa Mylius VigoniL’edificio, costruito nella prima metà del XVIII secolo, di proprietà della famiglia Carabelli, venne acquistato nel 1829 da Enrico Mylius, uomo d’affari originario di Francoforte, che lo ampliò e rinnovò in veste neoclassica sotto la guida dell’architetto Gaetano Besia. A Giovanni Balzaretto venne affidata la sistemazione del parco che conserva moltissime specie di piante, alcune molto rare.All’interno del parco s’innalza un piccolo mausoleo, realizzato dal Besia in memoria dell’unico figlio di Enrico Mylius, Giulio, ornato da un bassorilievo di Pompeo Marchesi e uno di Thorvaldsen. Ricca di opere d’arte, la villa fu frequentata da illustri personalità italiane e tedesche. Ignazio Vigoni, la cui famiglia era succeduta ai Mylius, alla sua morte, nel 1983, ha lasciato la villa alla Repubblica Federale Tedesca che vi ha istituito un centro di incontro italo-tedesco.
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